EMILIA MAFFEI

(Taurasi, 1848-S.  Michele di Serino, 1922)

Nel 1869, in contestazione al Concilio Vaticano I, si svolse l'Anticoncilio di Napoli. L'iniziativa, principalmente presa dal deputato Giuseppe Ricciardi e sostenuta da Giuseppe Garibaldi, David Levi e da altri sessanta deputati, fece sorgere il movimento italiano del Libero Pensiero "Giordano Bruno".

"(…) in data 1° dicembre 1869, la segreteria del Comitato di Napoli informava Ricciardi che la presidente del comitato stesso aveva spedito – per le adesioni all’anticoncilio – una circolare ai centri di Alessandria, Milano, Genova, Venezia, Verona, Pisa, Parma e Taurasi.

In quest’ultimo comune il comitato era rappresentato dalla signora Emilia Maffei. Desta piacevole sorpresa che a Taurasi, piccolo borgo della provincia di Avellino, in un contesto – alla fine dell’800 - certamente reazionario e bigotto, si agitassero idee così avanzate come quelle tendenti, appunto, all’emancipazione delle donne. Doveva essere una delle prime volte che una rappresentante del gentil sesso, e per di più meridionale, si occupava dei diritti umani delle donne, tentando di combattere ogni forma di offesa alla dignità femminile.

Ed è ancora più singolare che a rappresentare tali idee fosse una giovanissima gentildonna di appena ventuno anni, discendente, peraltro, da antica e nobile famiglia di Taurasi. (…) La signora Maffei (…) coltivò per tutta la vita quegli ideali libertari che in gioventù l’avevano spinta a difendere i diritti delle donne. Ne è prova la testimonianza del figlio, che (…), la definiva: <donna operosa, di animo virile, di virtù spontanea, che dedicò se stessa per tutto il tempo della sua vita all’incremento della famiglia, mantenendone alto il pensiero e il decoro>".

 

BIBLIOGRAFIA:

G. JAVERONE, “1869: anno di Concilio e di Anticoncilio”, Avellino 2018, pp. 77-79.