UOMINI ILLUSTRI


TEOBALDO CAGGIANO


GAETANO MARCIANO CAGGIANO

(Taurasi, 1921-Napoli...). Già nella prima giovinezza si distingueva tra i coetanei per bontà e dedizione agli studi e amore verso la famiglia. Giovanissimo iniziò la carriera di maestro nella Scuola Elementare. Dal 1948 prestò servizio ininterrottamente nella Scuola di Taurasi per 20 anni. Nell'anno scolastico 1968/69 si trasferì a Napoli dove restò in servizio fino al 1974 anno della sua morte.
All'attività di maestro aggiunse, in Taurasi, quella di dirigente del Centro di lettura dal 1957 al 1965; fu anche presidente dell'Azione Cattolica e amministratore comunale, ricoprendo la carica di Vice-Sindaco e distinguendosi quale sostenitore ed innovatore delle tradizioni locali.
Nel 1970 fu coadiuvatore-organizzatore del Congresso Nazionale per la Lotta contro la Distrofia Muscolare.
Ideò, organizzò e sostenne la mostra di pittura estemporanea "Taurasi terra del vino", la mostra di pittura estemporanea di "Paternopoli" e la mostra di pittura internazionale di "Sant'Agnello" (Sorrento).
Gaetano Caggiano, amato e rispettato da tutti quelli che ebbero fortuna di conoscerlo in vita, per la sua bontà, l'assiduo impegno in tutti i campi sociali, la scrupolosità professionale, la competenza e l'entusiasmo nella sua opera di educatore e di artista, raggiunse la notorietà nazionale grazie alle sue doti pittoriche. Chiara testimonianza di questo sono i vari premi vinti, tra i tanti ricordiamo la medaglia d'oro vinta nel 1974 alla collettiva di pittura sul tema "Scuola mia" allestita presso il Provveditorato agli Studi di Napoli e il Circolo Artistico in via Passina a Napoli, a lui intitolato. La sua pittura riscosse successo per la naturalezza dei soggetti e per la sua morbidezza. Una novità assoluta per l'arte di Caggiano è rappresentata dai "vinarelli", cioè dalle numerose opere dipinte con il solo vino di Taurasi, già noto per la sua bontà, ma che l'artista rese due volte famoso con le sue opere. La tecnica dei vinarelli è decisamente nuova ed originale, infatti, essi sono cosi chiamati perchè eseguiti con solo vino e opportuni fissanti. Essi sono il risultato di anni di prova e di esperienze. Il Caggiano è l'unico a cimentarsi in questa tecnica e bisogna riconoscere con risultati molto lusinghieri. Le composizioni presentano varie intensità, diverse intonazioni.
La raffigurazione di un tema è basato sull'uso razionale di un certo tipo di vino caratterizzato dall'annata, dalla gradazione e dai vari componenti. Macchie dense, approfondite, lievi e sfumate a seconda della raffigurazione risaltano su una matrice viola in tutte le sue gamme, ottenute dal bagno finale cui vengono sottoposte. In alcune si osservano rigagnoli violacei che con le loro volute danno quasi vita a personaggi, campagne ed aspetti vari della natura. Sono vinarelli che "danno alla testa" perchè incidono profondamente nell'animo dell'osservatore con la loro armonia e si distinguono per il loro effetto decorativo. I fissativi aggiunti danno corpo e resistenza all'opera che, col tempo, acquista tinte morbide e vellutate. Insomma è proprio un genere nuovo e genuino, come deve essere obbligatoriamente il vino adoperato dal pittore.



ANTONIO GIOVINO

(Taurasi, 1923-[…] 1943). Insieme a Lui perì tutto l'equipaggio del sommergibile italiano Leonardo Da Vinci- Il comandante era Gian Franco Bazzana. Tutto l'equipaggio fu decorato con medaglia di bronzo; il comandante con medaglia d'oro alla memoria.

La guerra in Atlantico dei nostri sommergibili durò dal 1° settembre 1940 all'8 settembre 1943.  In condizioni ambientali diverse dalle consuete e con mezzi non adeguati alle lunghe crociere in quelle acque le nostre unità affondarono centoun navi nemiche, per un totale di 569.000 tonnellate.
Il confronto con i risultati ottenuti dai tedeschi in un periodo più lungo non è dunque sfavorevole se si lasciano da parte le considerazioni politiche.
Oggi, col senno di poi, mentre da un lato rispettiamo l’eroismo di tanti dell’equipaggio che si immolarono per la patria, dall’altro consideriamo il loro sacrificio nobile in quanto a rispetto delle regole sociali, ma inutile se si considera la negatività della guerra.
Vittima di questa scelta rimane anche un nostro concittadino Antonio Giovino. Il suo sacrificio deve essere di esempio, momento di riflessione per il lettore che, leggendo di Lui, avrà appreso che.”[. . .] nelle acque dell’Atlantico in conseguenza dell’affondamento, ad opera della Fregata Ness e del caccia Active, il 23 maggio 1943 fu affondato il sommergibile Leonardo Da Vinci, a due-trecento miglia dalla costa spagnola, e che tra i componenti dell’equipaggio che persero la vita nella circostanza, c’era Lui, in qualità di Sottocapo della Marina militare Antonio Giovino di Taurasi [. . .] ” Si sa che se un sommergibile viene colpito è quasi impossibile sopravvivere, ed è ciò che è capitato a tutto l’equipaggio del Da Vinci.
Antonio era partito per fare la guerra, per compiere, si dice, il suo dovere, perché così gli era stato ordinato [. . .]. Atteniamoci alle regole sociali e, perché no, alla bruttura, questo aspetto triste dell’essere umano, che per lo strapotere, causa il dramma di migliaia, a volte milioni di tante vite umane; quello stesso uomo, che in una sala di ospedale mette tutto il suo impegno per salvare una vita. Dopo che l’uomo avrà toccato il fondo con la tragedia della guerra, si eleveranno sacrari per non dimenticare. In quella sede si parlerà di eroismi. Tra le meraviglie della natura giaceranno inutili in fondo al mare anche il nome di tanti. E frattanto, mentre la società, che costruisce fomenta il ricordo, altri si stanno preparando per altri nuovi, antichi drammi. Noi, a Taurasi, piccolo mondo nel mondo, possiamo non dimenticare il sacrificio di questi Eroi, e, più in particolare, di questo nostro eroe trentenne?Una medaglia di bronzo è a coronamento della sua esistenza. Caro Taurasino, grazie, per il tuo sacrificio per la tua famiglia, per tutti noi, per la Patria [1].

 

Pochi sanno che il vero obiettivo del Leonardo da Vinci, era bombardare il porto di New York, negli U.S.A. Era una missione temeraria, coperta da segreto militare e quindi a conoscenza di poche e scelte persone. Il sommergibile doveva arrivare fino alle coste statunitensi e lì rilasciare un ulteriore sommergibile di piccole dimensioni, immergersi nel corso del fiume Hudson e risalirlo fino al porto newyorchese. Purtroppo le cose non andarono come erano state riservatamente pianificate, perché nell’Atlantico il sommergibile fu distrutto dalla marina britannica.

 

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*S.C.Mn (il grado militare significa Sottocapo Marina) Antonio Giovino

Dalla "B" ("Beta"), lettera iniziale di Bordeaux, venne tratta la denominazione di "Betasom" (Bordeaux - Comando sommergibili) che, da allora, non soltanto nei documenti ufficiali - ma anche nell'immaginario collettivo - avrebbe contraddistinto la base atlantica dei battelli della Regia Marina.

 


[1] A. PANZONE, Sottocapo Marina Antonio Giovino di Taurasi.


GIUSEPPE LADISLAO NICOLA PERSIANI

(Taurasi, 1902-Lipari, 1973). Antifascista, il Persiani per la sua fede politica, comunista, venne inviato al confino a Lipari e lì nell’isola siciliana, morì. A proposito della festa della Liberazione, ebbe a dire: “(...) oggi 25 aprile, anniversario della Liberazione; purtroppo le aspirazioni di tutti coloro che oltre mezzo secolo fa cominciarono a battersi contro la reazione e per l'emancipazione dei lavoratori non sono pienamente realizzate, anche dopo la caduta della monarchia e del fascismo: decine di migliaia di morti, carcerati, deportati, immensi sacrifici patiti dalle famiglie dei combattenti della libertà, durante il lungo periodo di tre generazioni hanno realizzato una Repubblica, la cui costituzione, sabotata dalle forze conservatrici, non viene applicata ne rispettata. Lo ritengo uno stimolo ed un invito per le nuove generazioni. (…)”. 


ERNESTO STRUZZIERO

(Taurasi, 1892 -Cormons, 1915). Sergente del R. Esercito Italiano.


ANTONIO FERRI

(Boston [U.S.A.], 1901-Taurasi, 1982). Professore. Scrisse "Taurasi ed i Campi Taurasini dalle origini al 1860"(Napoli 1963) e "Taurasi" (Materdomini 1982).



CIRIACO DI ROMA

(Taurasi, 1951-Roma, 1981). Entrò in Polizia nel 1970 e, dopo aver frequentato la Scuola Allievi di Alessandria e la Scuola Sottufficiali di Nettuno, prestò servizio al Reparto Celere di Torino, all’Autocentro di Padova e, da ultimo, alla Questura di Roma. "Mentre ad Acilia, località del comune di Roma, percorrevano a bordo dell’auto di servizio uno stretto e breve tunnel, il capitano di Pubblica Sicurezza Francesco Straullu e il suo autista, la guardia scelta Di Roma, vennero mortalmente raggiunti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi da armi automatiche ad alta potenzialità offensiva. L’agguato fu realizzato dalla formazione terroristica di estrema destra “Nuclei Armati Rivoluzionari” che temeva sempre di più l’intelligente impegno posto dal giovane capitano nel contrastare la loro organizzazione. Questo impegno aveva già condotto a numerosi e importanti arresti nell’area della eversione di destra e indotto alla collaborazione alcuni suoi esponenti. Il fatto fu rivendicato con un comunicato nel quale gli autori dell’agguato, dopo aver assunto di aver ucciso anche Luca Perucci e Marco Pizzari, sostenevano: “Non abbiamo né poteri da inseguire né masse da educare, per noi quello che conta è la nostra etica. Per essa i nemici si uccidono e i traditori si annientano. Il desiderio di vendetta ci nutre: non ci fermeremo”. I responsabili del duplice omicidio saranno individuati e condannati". A lui è stato intitolato (nel 1994) il commissariato di P.S. di Ariano Irpino. Insignito della medaglia d’oro al Merito Civile “alla memoria”, il 31 marzo 2005. Caduto nell’adempiere al suo dovere in un vile attentato terroristico attuato dai N.A.R. a Casalbernocchi di Acilia.


BRUNO DI FRONZO

(Taurasi, 1941-ivi, 2013), maresciallo di marina, segretario provinciale dei Verdi dal 1996 al 1999. Scrisse "Tiempe ‘e ‘na vota" (1995).



LUDOVICO MAFFEI

(Napoli, 1938-Benevento, 2020). L’Avv. Ludovico Maffei nato da un’antica e nobile famiglia che le cui origini si fanno risalire a Verona, attraverso le generazioni la famiglia si ritrovò a Solofra e trapiantata in Taurasi nel 1734.

 

Membro del consiglio provinciale per gli Equi Affari Agrari, Cavaliere Ufficiale della Repubblica; tra gli altri titoli posseduti è Cavaliere del Santo Sepolcro. Laureato in giurisprudenza. E’ stato Giudice Conciliatore per il Comune di Taurasi dal 1980 al 1988 e poi dal 1992 al 1994, quando è stato nominato Giudice di Pace presso la pretura di Mirabella Eclano, carica tenuta fino al 2013.

 

Umanista e storico, è stato autore di diversi saggi storico-filosofici tra i quali “Storia ideologica e filosofica dell’Europa Post Illuministica: gli ultimi duecento anni”, “I nefasti dell’Illuminismo: la distruzione del Principio di Autorità” (2015) , “Storia ideologica e filosofica dell’Europa post illuminista” (2016) e l’ultima fatica: “L’Europa e l’Italia dal 1945 ad oggi” (2018). Tali “libercoli” (come lo stesso amava definirli) sono testimonianza non solo della sua vasta cultura, acquisita dopo anni di intenso studio, ma anche e, soprattutto, del suo personale e singolare, delle volte anche “controcorrente”, modo di vedere, analizzare ed interpretare gli avvenimenti storici degli ultimi 200 anni.



ANTONIO LONARDO

(Taurasi, 1943-Modica [RG], 2023). Dopo gli studi classici, filosofici e teologici, si è laureato in Pedagogia nella Facoltà di Magistero dell’Università degli studi di Salerno.

 

Ha insegnato Materie letterarie nelle scuole medie e negli istituti superiori, coinvolgendo anche i suoi studenti a scrivere racconti e poesie, con eccellenti risultati. Tra i suoi titoli più recenti, figurano le sillogi “Alla ricerca dell’Oreb” (2017), “Le ansie della Storia” (2014), “Le galassie del tempo” (2013) e “Orizzonti Sconvolti” (2013), tutti pubblicati per i tipi dell’editore messinese Giambra Ed. Numerosi i suoi componimenti presenti in antologie poetiche e letterarie.

 

Alcune sue liriche sono tradotte in lingua inglese.