CARLO GESUALDO

(Taurasi, 1566-Gesualdo, 1613)

Carlo Gesualdo (1599, part. icona, chiesa del ss. Rosario)
Carlo Gesualdo (1599, part. icona, chiesa del ss. Rosario)
  • L’INIZIO

Tra tante incertezze, una cosa è sicura, il principe madrigalista era intimamente legato a Taurasi e l’amava svisceratamente, ci sarà stato un pur qualche banale e forse insignificante motivo? La domanda che ci poniamo a distanza di tanti secoli, è il perché di questo amore, tanto da lasciarlo scritto nel Suo testamento: "[...] Dichiaro voglio et ordino che esecutrice di questo mio testamento et ultima volontà ho destinato la Signora Principessa Donna Eleonora d’Este mia carissima consorte… et non volendo stare in Gesualdo, se possa ad eletione sua erigere l’habitatione di Taurasi o di Napoli [...], sempre nel testamento si raccomanda agli eredi la ristrutturazione della cappella di s. Pietro sita nel castello di Taurasi”. Qui sta il punto da cui partiamo.

  • NEL TESTAMENTO TAURASI E NON VENOSA

Il Principe cita tre località: Gesualdo, Taurasi e Napoli, le nomina non a caso. Egli ordina che dopo la sua morte (avvenuta l’8 settembre 1613 a Gesualdo, ma il corpo riposerà a Napoli), la moglie Eleonora d’Este dovrà risiedere a Gesualdo, se proprio non ci vuol stare, parliamo sempre di un piccolo borgo dell’entroterra campano, può scegliere Taurasi e come ultima alternativa Napoli.

1. Gesualdo: si capisce è il luogo di origine della famiglia, o meglio è il luogo che la Sua famiglia i Gesualdo, di lontana discendenza normanna e in seguito Grandi di Spagna, avevano dato il nome.

2. Napoli: anche qui di facile intuizione. Napoli è la Capitale del Regno, grande città e qui i Gesualdo risiedono in un magnifico palazzo, situato nell’attuale piazza s. Domenico Maggiore, uno dei luoghi simbolo della città partenopea.

3. Taurasi: ma quest’altro piccolo centro del Principato Ultra cosa centra?

4. Venosa: questa località non viene menzionata. Ma come, il Principe, non è “Principe” di Venosa, non passerà poi alla storia della musica come “Gesualdo da Venosa”? Semplice dimenticanza o perché non aveva nessun legame affettivo? Forse più la seconda ipotesi.

Detto per inciso, Eleonora non sceglierà nessuna di queste e se ne andrà a Modena, dove si chiuderà in convento.

  • CARLO GESUALDO, CHI E’ COSTUI?

Principe di Venosa, Conte di Conza e Signore di Taurasi dal 1596. Figlio di Fabrizio II e Geronima Borromeo. Valente madrigalista e sommo autore di opere vocali (sacre e profane), fu inizialmente noto come eccellente virtuoso di liuto e come mecenate di musica. Fin da giovane fu in relazione con numerosi musicisti, fra i quali Francesco Filomarino e con teorici come Muzio Effrem. Amico di Torquato Tasso, ebbe con il poeta uno scambio epistolare piuttosto interessante e compose su dieci sue poesie sedici madrigali. Sposò in seconde nozze Eleonora d’Este, dopo aver ucciso la moglie Maria d’Avalos e l’amante di lei, Fabrizio Carafa nel 1590. Si trasferì a Ferrara nel 1594, qui incontrò Luzzasco Luzzaschi, le cui opere influenzarono in modo profondo la sua successiva produzione. Dopo aver soggiornato per poco tempo a Venezia e a Firenze ritornò di nuovo a Napoli, per trasferirsi definitivamente a Gesualdo. La sua produzione per madrigale (sei libri a cinque voci, dal 1594 al 1611, e uno a sei voci, pubblicato nel 1626) rivela, specie nell’uso spregiudicato del cromatismo e della dissonanza, profonda originalità di stile e un’espressività lirica intensa in cui si fondono la potenza drammatica della polifonia e il senso individualistico della composizione monodica. A esse si aggiungono tre volumi di musica sacra Sacrae Cantiones a cinque voci, lib. 1°, 1603,Sacrae Cantiones a sei e sette voci, lib. 1°, 1603, Responsoria a sei voci, 1611. Ha lasciato, per quando attiene alle composizioni strumentali, una gagliarda a 4 parti “per sonar le viole”, tre ricercari a 4 parti eCanzone francese de Principe, probabilmente per clavicembalo.

 

Il principe tentò invano di far staccare la diocesi di Frigento da quella di Avellino.

  • L’AMORE PER TAURASI, DOVE “NACQUE”?

Dove è nato Carlo Gesualdo, celeberrimo madrigalista? Mah, chi lo sa. A Venosa? A Napoli? A Gesualdo? Perché no, a Taurasi? Nessun documento riporta dove effettivamente sia venuto al mondo. La Treccani (bibbia dell’enciclopedie) riportava “nato forse a Napoli” e ancora oggi l’edizione online: “Napoli 1560 circa - ivi 1614”, allora perché non prendere per buono questo dato di fatto? No, è nato a Venosa, diteci il perché?, “Io sto di dì in dì a partorire se io farò figlio Maschio V.S. Ill.ma se ne deve rallegrare più de l’altri, poiché ce lo destinato per servitore lo meterò nome Carlo per amor de V. S. Ill.ma […]“, scrive Geronima al fratello cardinale (san) Carlo Borromeo in una lettera spedita da Venosa e datata 21 febbraio 1566, mentre in un’altra missiva inviata da Roma il 30 marzo da Pietro Pusterla a Carlo Borromeo, vi è scritto: “D. Fabricio Gesualdo, all’8 del presente ebbe un putto dalla S.ra Dona Jeronima qual fu batezato per nome Carlo et i tutti stano benissimo. […]" - Pietro Pusterla è il messo del Borromeo, inviato a Venosa da Milano proprio per seguire l'importante avvenimento (ma non vi andrà perché la zona era piena di "fuoriusciti" e si recherà invece a Taurasi, ecco, sapeva dove effettivamente stavano) -, in un’altra lettera datata 3 dicembre e partita dal palazzo in Taurasi, Fabrizio, padre di Carlo scrive: “[…] il medesimo S.r Pietro ha qui riconosciuto il ben stare di D. Geronima e mio e di li figliuoli […]”.

Nell'ottobre dello stesso anno i genitori di Carlo, nel castello di Gesualdo, avevano ricevuto in visita Ortensia Borromeo e Annibale Altemps, perché li ricevono a Gesualdo e non a Venosa? Sempre in Taurasi, nel 1568, nasce Vittoria, sorella di Carlo, che morirà prematuramente.

 

Ricapitoliamo, Geronima stava a Venosa, luogo freddo e umido, dove di inverno fa sempre la sua comparsa la neve, bene, e poi? Poi si è ritrovata a Taurasi, luogo con un clima invernale mite, dove si trovava, tra l’altro, molto bene e per quale motivo, per quale ragione spostare tutta la famiglia con un bimbo di pochi mesi di vita? Ricordiamo che stiamo nel XVI sec. con tutte le incognite del caso. Fabrizio vuole che il figlio nasca nel loro palazzo di Napoli; la famiglia, immaginiamo, con tutto il gran seguito, si mette quindi in viaggio (impossibile visto i tempi? Sono 178 km e oggi si percorrono in 2 ore circa di comodissima autostrada, ma a quell’epoca non si potevano percorrere diciamo in 10 ore o qualcosa in più?). Durante il tragitto, Geronima accusa il travaglio, passata Gesualdo e nelle immediate vicinanze di Taurasi, dove possiedono un castello (ristrutturato di recente e con stanze nuove di zecca, i lavori interni finiranno nel 1583), giocoforza sono costretti a fermarsi, e lì rimarranno, il Principe viene alla luce e sarà battezzato nella cappella di s. Pietro a Castello dal cappellano d. Scipione Mastrillo, clerico di Nola. Qui da bambino vivrà la sua felicissima infanzia e dove apprenderà l’arte della musica, trasmessala dal padre. Vi rimarrà per ben 7 anni (non 1 giorno solo), quando per ragione di salute della madre lascerà il castello nel 1572 e vi farà ritorno dopo il 1590.

 

BIBLIOGRAFIA:

R. BADALI, Dizionario della musica italiana, Il Sapere n. 119, Roma 1996, p. 38;

AA. VV. v. Gesualdo Carlo, Enciclopedia Rizzoli-Larousse, 2001;

R. de ANGELIS-E. CAPOBIANCO, La chiesa del ss. Rosario e il Convento in Taurasi, Enciclopedia Taurasina vol. 1, Fontanarosa 2009; Il palazzo Marchionale ovvero il Castello, Enciclopedia Taurasina vol. 2, Fontanarosa 2011.

stemma Gesualdo-Este
stemma Gesualdo-Este
firma di Carlo Gesualdo
firma di Carlo Gesualdo

lettera di Fabrizio Gesualdo (da Taurasi 3.12.1566)
lettera di Fabrizio Gesualdo (da Taurasi 3.12.1566)
lettera di Carlo Gesualdo
lettera di Carlo Gesualdo