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IL CONFINATO COMUNISTA CHE SFIDO' IL FASCISMO


Il confinato comunista che sfidò il fascismo” è l’ultima fatica storica di Carmine Clericuzio, edita da Delta 3 Edizioni (pp. 150), per  la collana editoriale “Scrigno della memoria d’Irpinia”. Il libro è incentrato sulla figura di Giuseppe Ladislao Nicola Persiani, nato per un semplice caso a Taurasi il 18 maggio 1902, dove la famiglia di origine napoletana, si era trasferita momentaneamente in casa di amici, in quanto la madre non stava bene ed era incinta. Il medico le consigliò aria buona e campagna. “Questo libro, come ci dice l’Autore, ripercorre la vita di Giuseppe Persiani, la sua militanza politica, il contesto sociale e storico, gli incontri, i ricordi, le analisi, le speranze, l’eredità politica e morale. Non è una sorta di antica “peana” celebrativa, ma un deciso tentativo di scavare nella sua storia di comunista e antifascista, di raccoglierne i tratti salienti e significativi, così da lasciare il ricordo e l’ammirazione delle sue azioni alle nuove generazioni, che non hanno bisogno di parole fatue, ma di esempi concreti… e non solo loro”.

 

Il Persiani per la sua fede politica, comunista, venne inviato al confino a Lipari e lì nell’isola siciliana, morì. A proposito della festa della Liberazione, ebbe a dire: “(...) oggi 25 aprile, anniversario della Liberazione; purtroppo le aspirazioni di tutti coloro che oltre mezzo secolo fa cominciarono a battersi contro la reazione e per l'emancipazione dei lavoratori non sono pienamente realizzate, anche dopo la caduta della monarchia e del fascismo: decine di migliaia di morti, carcerati, deportati, immensi sacrifici patiti dalle famiglie dei combattenti della libertà, durante il lungo periodo di tre generazioni hanno realizzato una Repubblica, la cui costituzione, sabotata dalle forze conservatrici, non viene applicata ne rispettata. Lo ritengo uno stimolo ed un invito per le nuove generazioni. (…)”. 


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