chiesa dell'Immacolata Concezione


Ubicazione: Largo dell'Immacolata Concezione

visitabile: SI, su prenotazione

E' chiamata dai taurasini, “Oratorio”, da oratio, che significa “preghiera”.

 

La chiesa ha la facciata a capanna e presenta su  di essa dei motivi ornamentali molto semplici ma ben curati, sovrastante il portale in pietra si osserva, in una elegante cornice sempre di pietra, l’immagine dell’Immacolata in maiolica arianese Russo (del 1990).  

 

L’interno, ad unica navata, dopo i lavori di restauro è in aspetto moderno. Sulla sinistra, si apre una piccola cappella dedicata a s. Giuseppe.

L’esterno è chiuso da un cancello (del 1990, togliendo quello settecentesco).

 

CENNI STORICI

 

Si presume che sia la continuazione è pertanto costruita sul medesimo sito della chiesa di s. Cataldo, di cui si hanno notizie fin dal XII sec.; 1590, fine della costruzione della nuova chiesa; il vescovo di Avellino e Frigento d. Carlo Pellegrino (1673-1678) consacra l’altare maggiore. “L’anno 1728 l’Università di Taurasi per sua devozione donò alla […] Chiesa ducati sessanta con l’avergli girate Due Significative delle Cappelle. Di più la medesima Università ha concesso che in detto anno si seminasse il grano per detta Congregazione nel suo demaniale che formano tomole dodici; nell’anno seguente si seminarono tomole quattordici; e governata dalla carità di tutti li cittadini, il tutto applicato per la fabbrica e si spera farà seminare detto demaniale per fino terminerà detta fabbrica[1]”. “La Congregazione paga ogni anno di rendita sopra il luogo dove sta piantata al beneficio di S. Cataldo Carlini tre e detti si esiggono da Bartolomeo e Diego Lepore 0:1:10[2]; “La Congregazione per lo luogo dove sta fondata paga ogni anno alla Collegiata Chiesa di S. Marciano carlini due e carlini tre a S. Barbato e per esso all’erede di Mastro Marcantonio Lepore 02-10 – assegnati da Giuseppe Giordano[3]; nel 1730, Diana Giovino donò venti carlini “applicati per la fabbrica”, altri venti carlini erano stati donati l’anno prima dall’arciprete d. Leonardo Casale e tante altre elemosine di molti ducati, vengono così effettuati dei lavori e il Bergamo affresca la chiesa; 1892, viene costruito l’altare dedicato a s. Giuseppe, donato dal priore Marciano Di Nosse; 1902, la chiesa su progetto di Annibale Barchiesi viene ritoccata; 1924, è dotata di uscita secondaria; 1953, gli affreschi sono ritoccati dal pittore Ciriaco D’Indio; 1956 viene restaurata; il 23 novembre 1980, un terribile sisma distrugge questo sacro edificio. Si ebbero il crollo del soffitto con la perdita degli affreschi (che rappresentavano, il primo: Adamo ed Eva, il secondo: la Proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, il terzo: i ss. Pietro e Paolo) e dell’abside, andarono perduti, ancora, il coro ligneo del sec. XVIII e gli affreschi alle pareti laterali (che rappresentavano: la cacciata dal Paradiso Terrestre di Adamo ed Eva; l’Immacolata Concezione, posta al centro copriva con il suo manto, i confratelli e consorelle dell’omonima congregazione; la Vergine Assunta in cielo; la Natività di N.S. Gesù Cristo; la Presentazione della Vergine bambina ai custodi del Tempio in Gerusalemme da parte dei ss. Gioacchino ed Anna suoi genitori; Giudizio divino). Passano anni d’incuria, ma grazie alla caparbietà e fattiva opera di d. Gerardo Antonellis, il 23 novembre 1989, dopo la ricostruzione viene riaperta alla devozione popolare con la benedizione del vescovo di Avellino d. Gerardo Pierro. Ulteriori lavori, solo di ripristino del tetto divenuto fatiscente e di ritintura sono avvenuti nel 2005-2006; 18 dicembre 2022, risistemato il "Corpo" di s. Benigno martire, sotto l'altare maggiore.

 


[1] dal “Libro  della Fondazione […] della Congregazione eretta sotto il titolo dell’Immaculata Concezione […] ”, atto del 1728.

[2] dal “Libro  della Fondazione […] della Congregazione eretta sotto il titolo dell’Immaculata Concezione […] ”, atto del 1730.

[3] dal “Libro  della Fondazione […] della Congregazione eretta sotto il titolo dell’Immaculata Concezione […] ”, atto del 1738.

 

altare maggiore (maggio 1980)
altare maggiore (maggio 1980)
coro ligneo della Confraternita (maggio 1980)
coro ligneo della Confraternita (maggio 1980)

DA VEDERE

  • “Crocifissione”, olio su tela (200x270 cm.), di Giuseppe Pelosi, 1995
  • “Vita di Gesù”, olio su tela (200x270 cm.), di Giuseppe Pelosi, 1997
  • “Natività”, olio su tela (200x270 cm.), di Giuseppe Pelosi, 1992
  • “Pentecoste”, olio su tela (200x270 cm.), di Giuseppe Pelosi, 1999
  • "Resurrezione", olio su tela (200x270 cm.), di Giuseppe Pelosi, 2001
la cripta
la cripta




VISTA DALL'ARTE