BENEDETTO LATILLA

(Napoli, 1714-1767)

Dal nobil lignaggio de’ marchesi di Taurasi”, vestì l’abito dei Canonici Regolari Lateranensi, dopo pochi anni lasciò il proprio nome di Tommaso per assumere quello di Benedetto. Il 17 aprile 1749 assunse la cattedra di teologia alla regia Università degli Studi di Napoli. Percorse altre cariche monastiche, ed arrivò a quella di abate generale, acquisendo "anche in Roma con plauso e successo il grido di valente oratore", finché papa Benedetto XIV il 16 dicembre 1754 lo nominò vescovo di Avellino e Frigento, rimanendo in carica fino al 1760. Nel 1758 "implorò [...] dalla s. Sede le canonicali insegne alla recettizia di Taurasi, antica spettabilissima terra della sua famiglia", nel 1759 divenne precettore di re Ferdinando IV e lasciata la cattedra vescovile divenne arcivescovo di Mira. “Lasciò alla Mensa vescovile di Avellino un legato di 3000 ducati di capitale, con la condizione che il vescovo pro tempore ne impiegasse la rendita per l’assegnazione di maritali a donzelle povere della diocesi”.  

 

 

BIBLIOGRAFIA:

G. ZIGARELLI, Storia della Cattedra di Avellino,  vol. II, Napoli 1856, pp. 161-170;

F. SCANDONE, Avellino Moderna, vol. III, Avellino 1948, pp. 319-321.