Ubicazione: via del Convento, 1 -  tel. 0827.74004; fax 082774204
Orario di apertura (ingresso libero): lunedì 15.00-18.00; martedì-sabato 09:30-13:30

il museo

Il MUSEO ARCHEOLOGICO DI TAURASI è una piccola raccolta delle evidenze archeologiche del territorio taurasino.

La Preistoria, con i rinvenimenti di un abitato in contrada s. Martino, a cui è dedicato il primo e più antico nucleo del Museo.

Il Tardoantico e l'Alto Medioevo a cui risalgono le evidenze esposte rinvenute nel corso di più scavi, purtroppo eseguiti in emergenza e quindi non sistematici, di contrada Caselle.

Il Basso Medioevo e l'Età Moderna, con alcuni oggetti di culto e l'Armonium della chiesa del ss. Rosario esposti nella sala dedicata al centro storico.

la sezione preistorica

Il nucleo principale del Museo raccoglie le evidenze archeologiche rinvenute durante le diverse campagne di scavo eseguite dalla allora Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino e Benevento in contrada s. Martino a Taurasi, che testimoniano la presenza di una comunità stanziale risalente all’’Eneolitico (ca. 4000-2300 a.C.). Gli scavi svoltisi tra il 1993 ed il 1996, hanno messo in luce alcune strutture di funzione sia funeraria che abitativa. La documentazione che se ne ricava, per ricchezza, originalità ed estensione non ha sinora confronti altrove. Taurasi è stata già oggetto, prima delle ricerche suddette, di altri rinvenimenti sporadici in contrada Fontanalardo e in contrada Macchia dei Goti, che dimostrano la presenza di un’area insediativa diffusa in età eneolitica per tutto il territorio del comune. Nel percorso espositivo del Museo le evidenze di contrada S. Martino sono disposte secondo un rigido ordine cronologico e topografico. Ad ogni vetrina corrisponde quanto trovato all’interno o nei pressi di ciascuna capanna. Sui pannelli didattici sono mostrati i disegni e le ricostruzioni virtuali delle singole strutture, ciascuna di forma e dimensione originali. Piante topografiche indicano anche l’ubicazione delle capanne nell’area di scavo, e le fasi cronologiche di ciascuna di esse. Quattro delle cinque capanne erano realizzate da un muro perimetrale in pietra a secco, che formava una zoccolatura sulla quale poggiava un elevato ligneo ricoperto da frascame rivestito di argilla (pisé). Le capanne hanno restituito alcuni reperti ceramici e strumenti litici in ottimo stato di conservazione. Alcuni vasi di diversa tipologia avevano la funzione di urne cinerarie, dimostrando l’originale costume di questa comunità di custodire i propri morti all’interno o nei pressi delle strutture abitative. Tra i corredi funerari sono stati rintracciati un pugnale, dalle dimensioni originarie di 30-35 cm, e uno spillone, di circa 2 cm, databili in età eneolitica, tra gli oggetti in metallo più antichi attestati in Italia. Quanto ritrovato ed esposto non è altro che un piccolo tassello dell’immenso patrimonio archeologico del territorio che ha un’importanza storico culturale che va ben al di là delle pur rilevanti evidenze eneolitiche. Il territorio e il Museo hanno un potenziale di crescita notevolissimo anche perché inseriti all’interno di un contesto turistico dalle grandi potenzialità.

 

fonte http://www.beniculturali.it/mibac/


la sezione medioevale

A partire dalla fine degli anni '80 numerosi interventi di emergenza hanno messo in luce reperti ed evidenze che dimostrano come, alla fine dell'età imperiale romana, a partire dal IV-VI sec. d.C. si è formato sul pianoro adiacente il campo sportivo un nucleo abitativo, certamente la testimonianza dell'abitato di Taurasi. La contrada Caselle ha restituito alcuni resti di fornaci per ceramiche, discariche di materiali, tutti inerenti al periodo cronologico dal IV-VI sec. d.C. fino al VII-VIII sec. d.C. Nello stesso luogo sono state rinvenute alcune sepolture di età longobarda, tra le quali una di un cavaliere che aveva come pendaglio una croce in lamina d'oro, una rarissima testimonianza dell'appartenenza dell'eminente personaggio alla cristianità.

una antica fornace
una antica fornace