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IRPINI, volume 2


- 1915, Monte Podgora: l’epopea del capitano dei Carabinieri Eugenio Losco

- Giuseppe Fratello, l’eroico bersagliere della Grande Guerra

- La scienza e la divisa: Federigo Bocchetti, il medico soldato

- Teobaldo Caggiano, il capitano dei Carabinieri che sfidò i nazisti

- Gaetano Gervasio, il sindacalista rivoluzionario anarchico che si oppose al fascismo

- Dall’Irpinia alle Langhe: Antonio Grossi, il capo partigiano della Brigata Garibaldi

- Prigioniero nei campi nazisti: il diario del sergente Domenico Tulimiero

“Irpini. Storie di uomini tra guerre e Resistenza” è un tributo a chi, nato in questa terra, è stato protagonista degli eventi cruciali che hanno tragicamente caratterizzato il Novecento. Personaggi che proprio l’Irpinia aveva lasciato nell’oblio della Storia.

Anche il secondo volume di “Irpini. Storie di uomini tra guerre e Resistenza” porta il segno indelebile dei mei straordinari “compagni di viaggio”, ai quali va la mia profonda gratitudine:

Margherita Faia, la docente che tutti gli alunni vorrebbero avere, punto di riferimento culturale e umano per gli studenti, sensibile intellettuale, rigorosa studiosa, apprezzatissima critica letteraria, inestimabile amica, che ha impreziosito il libro con un’altra sua dotta perla, una prefazione che è una lezione di Storia nella Storia. Il progetto di “Irpini” è nato con lei e nelle sue classi, durante i laboratori didattici e i percorsi formativi che magistralmente organizza e promuove, ai quali ho avuto l’onore di partecipare e che solo una maledetta pandemia ha momentaneamente interrotto.

Michele Miscia, instancabile “incursore della cultura”, studioso, ricercatore e autore di prestigio, ideatore e curatore della collana editoriale denominata “Scrigno della memoria d’Irpinia”, di cui fanno parte i due volumi di “Irpini. Storie di uomini tra guerre e Resistenza”, nonché fondatore a Lacedonia della “Biblioteca degli autori d’Irpinia”. Una sincera amicizia che si rafforza nel tempo: ha reso possibile la pubblicazione di miei primi articoli oltre venti anni fa e ha trasformato in libri le mie ricerche storiche.

Silvio Sallicandro, illustre docente e fine studioso, anima di Delta3, la casa editrice che rappresenta un patrimonio di inestimabile valore culturale e storico per la terra d’Irpinia. E il suo “marchio” e la sua stima rendono davvero prezioso il mio lavoro.

Un ringraziamento particolare a chi mi ha “affidato” con grande fiducia non solo documenti e fotografie, ma anche gli immensi ricordi del cuore:

Carmela Tetta, per il nonno Giuseppe Fratello e per Gaetano Gervasio;  Maria Letizia Grossi, per il padre Antonio; GiorgioLucia Tulimiero, rispettivamente per il padre e il nonno Domenico.

Altri sentiti ringraziamenti coinvolgono tre grandi amici: Lello Gizzi ed  Elio Capobianco per la speciale collaborazione documentale, e  Guido Landi per aver domato e risolto tutte le “ribellioni” tecnologiche di computer e stampanti.

Fondamentale è stata anche la possibilità di visionare inediti documenti e importanti reperti conservati in archivi e teche, messi gentilmente a disposizione dall’Archivio di Stato di Avellino, dal Comando provinciale dei Carabinieri di Avellino, dall’Ufficio Storico del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma e dalla Divisione Documentazione Esercito del Ministero della Difesa di Roma.

Le storie e le vicissitudini umane e militari di questi personaggi erano state già pubblicate (in parte) su “Il Quotidiano del Sud”, il giornale fondato e diretto da Gianni Festa, tra le firme più autorevoli del panorama giornalistico italiano, tra le persone più care della mia vita, grazie alla collaborazione e all’indispensabile supporto di Rosa Curcio della Redazione, alla quale mi unisce una duratura a sincera amicizia. Anche a loro vanno i miei più affettuosi ringraziamenti.

Con umiltà e passione, sempre!

 

CARMINE CLERICUZIO

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